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Nel campo della pittura il termine inglese Still life si può tradurre in italiano con “natura morta” cioè una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati (fiori, frutta, ortaggi, selvaggina, oggetti d’uso). Nel campo della fotografia questo termine è stato ripreso per descrivere la tecnica fotografica di qualsiasi oggetto inanimato.

La tecnica della fotografia Still-life presenta alcuni aspetti semplici ma è più difficoltosa di quanto possa sembrare a prima vista. Ad esempio, nella fotografia sportiva la difficoltà maggiore è il momento e l’angolazione giusta, in un paesaggio il punto di ripresa, per un servizio fotografico può essere il riprendere un gesto particolare del soggetto. Nella fotografia still-life, invece, ci sono poche variabili, il che, guardando dal lato positivo, significa che è più difficile fare errori. Il soggetto è quello e sta fermo. C’è tutto il tempo di impostare la macchina fotografica e le regolazioni sono quasi sempre le stesse.

Il risultato da raggiungere in una foto still-life di solito non è complicato. In genere lo scopo è quello di creare un documento che metta in risalto gli attributi più importanti dell’oggetto e sia piacevole da vedersi, oppure di creare una foto artistica con l’aggiunta di una buona dose di fantasia. Con obiettivi così semplici come questi, l’esperienza necessaria è più limitata rispetto alla fotografia in generale.

Quello che invece fa veramente la differenza è l’illuminazione. Sorprendentemente non tutti vedono questa connessione fino a che non viene messa in evidenza, perché la maggior parte della gente non si deve normalmente occupare della creazione di immagini e anche perché i produttori di macchine fotografiche spesso promettono mari e monti. Le macchine fotografiche moderne sono sicuramente delle meraviglie tecnologiche, ma non fanno certamente delle belle foto da sole.

Nella fotografia Still-life la luce deve essere diffusa per non creare ombre troppo evidenti e riflessi. Se per fotografare un oggetto si utilizza il flash incorporato il risultato sarà pessimo sotto ambedue questi punti di vista. Lo stesso avviene riprendendo un oggetto alla luce del sole. Occorrerebbe attendere che il cielo sia uniformemente nuvoloso in quanto le nuvole funzionano da diffusore della luce solare. Ma non sempre si può attendere che le condizioni di luce esterne siano perfette. Per fotografare in interno vengono utilizzate delle apposite attrezzature per la diffusione della luce.

In studio vengono utilizzati dei riflettori con ombrello riflettente, luci con soft-box o illuminatori particolari. A livello amatoriale o nel “fai da te” industriale (per chi ha necessità di fotografare i propri prodotti per inserire le immagini su un sito internet, realizzare un catalogo o altro materiale pubblicitario) vengono invece impiegate delle attrezzature più economiche e cioè dei mini studi fotografici compatti, in genere a forma di cubo, con un tessuto diffusore su tutti i lati, un fondale intercambiabile all’interno e una o due luci all’esterno. La luce delle lampade (lampade fotografiche a luce corretta) viene diffusa dal tessuto speciale, rimbalza all’interno su tutti i lati e viene riflessa, illuminando così il soggetto in modo ottimale e permettendo di ottenere dei buoni risultati.

 

Esempio di still life.

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